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ENG:

Modular - 2011/ongoing
 
The surfaces of the works belonging to the Modular series are portraits of time, showing the sequence manifested in nature through the signs generated by the dynamic state of matter. The manifestation of transformation is a different unit of measurement of time, the direction of which is the result of irreversible mutation. Martini investigates chronological sign-symbols, representing their effects with dramatic aesthetics. The work marked by intervention (this time human) does not undergo decay but sublimation, bearing witness to the physical dynamics that govern reality. The author celebrates the spontaneously generated textural layers, working by cyclical addition and subtraction of ancient papers that, due to their age, also contribute conceptually to the creation of the Modulari. The works are thus visual chronometers, devoid of hands, a characteristic inherent to everything in nature that undergoes mutation. The individual repeated modules represent the metamorphosis that accompanies the perpetual linear passage of consecutive instants, and are fundamental physical elements whose conceptual component takes the created whole from spatial to temporal.
 
"The manifestation of the flow of time is a resource that I can employ by using its codes. Surface stories tell themselves spontaneously without the need for words or validation. Often the signs generated seem to encapsulate a pre-alphabetic script, delivering a nonverbal message and telling themselves through the changing state to which each elapsed moment adds a new paragraph. I read changing environments and what time offers. The surfaces I make are thresholds on which the present vibrates in its nature as an instant in delicate balance, they are imaginary lines on which the sign manifests itself in continuous symbiotic alteration with the temporal factor that ineluctably drags the evolution of things. The Modulars symbolize transformation and the way in which individual events follow one another in mutual relationship. According to Immanuel Kant, the irreversible character of the temporal sequence of events is connected to the relationship between cause and effect, which is also irreversible. My research consists in exploring the folds of the effect (time) with the intention of bringing it to the image-symbol of the cause that generated it: the entropy of the system and thus the dynamic state of matter."
 
Belonging to a universal physical system articulated in a series of processes is something of which humanity is only partially aware. In the macroscopic four-dimensional space, the temporal sequence flows linearly and is represented by the author through the repetition of modules. This flowing manifests the mutation of the surface system, up to the present moment. If we could move in an inverse linear manner, we could access all (previous) stages of the process and the concept of past, present and future would cease to exist because they are unrelated to the direction of the temporal arrow. Rae creates symbols of a physical condition to which matter is inextricably linked and which manifests the macroscopically irreversible effects of entropy in physical systems. Old paper (1780/1830) is the instrument imbued with its own historical time, through which the author defines modular spaces on the canvas as symbolic chronometric units repeated in succession and having the same aesthetic "duration." The state of matter is the main character and lies on that thin portion of space, on the contour of a body that stands as the threshold of the limit between outer and occupied space.

"Time knows how to draw with precision, how to add, subtract and create scenarios much better than a human being. The surfaces converse with light with eloquent dignity, able to return it deafly, flatly, inviting us to watch it change through the hours (or decades) in symbiosis with the light itself. And here we are faced with a perfect synthesis of reality: space, time, gravity and light in all their drama. It doesn't matter whether it is the walls of a medieval stronghold or the back of a billboard that are acting out this script, the common multipliers that manifest themselves are the same factors destined to be cyclically scriptwriters, directors and actors in an endless film. Chromatically speaking, I use no "cosmetics" in my work. Black and white are what I need to express what I seek, all the intermediate shades between the two are created automatically due to combustion, and it is a result that I merely witness by controlling it during the creative process. I feed on contrasts, on the rhythm created by the "binary" bi-chromatic palette. Moved by the force of gravity that causes it to flow downward, the black enamel creeping between the folds of the applied papers creates elemental units constitutive of a whole, called precisely Modular. Modules follow one another regularly, flowing like time units, seconds into minutes, days into years, decades into centuries. From left to right, from top to bottom, I write the passage of time, in black and white."

ITA:

Modulari - 2011/in corso.

 

Le superfici delle opere appartenenti alla serie dei Modulari sono dei ritratti del tempo, mostrano la successione che si manifesta in natura attraverso i segni generati dallo stato dinamico della materia. Il manifestarsi della trasformazione è una differente unità di misura del tempo, la cui direzione è il risultato di una mutazione irreversibile. Martini indaga i segni-simbolo cronologici, rappresentandone gli effetti con un’estetica drammatica. L'opera segnata dall'intervento (questa volta umano) non subisce decadenza ma sublimazione, testimoniando le dinamiche fisiche che regolano la realtà. L’autore celebra gli strati materici spontaneamente generati, lavorando per addizione e sottrazione ciclica delle carte antiche che, grazie alla loro età, contribuiscono anche concettualmente alla creazione dei Modulari. Le opere sono quindi cronometri visivi, privi di lancette, caratteristica propria di ogni cosa che in natura subisce una mutazione. I singoli moduli ripetuti rappresentano la metamorfosi che accompagna il trascorrere lineare perpetuo di istanti consecutivi, e sono elementi fisici fondamentali la cui componente concettuale porta l'insieme creato da spaziale a temporale.

 

“Il manifestarsi dello scorrere del tempo è una risorsa che posso impiegare utilizzandone i codici. Le storie delle superfici si raccontano spontaneamente senza bisogno di parole o di validazione. Spesso i segni generati sembrano racchiudere una scrittura pre-alfabetica, consegnando un messaggio non verbale e raccontandosi attraverso il mutevole stato a cui ogni momento trascorso aggiunge un nuovo paragrafo. Leggo gli ambienti mutare e quello che il tempo offre. Le superfici che realizzo sono soglie sulle quali vibra il presente nella sua natura di istante in delicato equilibrio, sono linee immaginarie sulle quali si manifesta il segno in continua alterazione simbiotica con il fattore temporale che trascina ineluttabilmente l’evoluzione delle cose. I Modulari simboleggiano la trasformazione e il modo in cui i singoli eventi si susseguono in rapporto reciproco. Secondo Immanuel Kant, il carattere irreversibile della successione temporale degli eventi viene connesso alla relazione tra causa ed effetto, anch’essa irreversibile. La mia ricerca consiste nell’esplorare le pieghe dell’effetto (il tempo) con l’intenzione di portarlo a immagine-simbolo della causa che lo ha generato: l'entropia del sistema e quindi lo stato dinamico della materia."

 

L’appartenenza ad un sistema fisico universale articolato in una serie di processi è qualcosa di cui l’umanità è consapevole solo parzialmente. Nello spazio quadridimensionale macroscopico la successione temporale scorre in maniera lineare ed è rappresentata dall’autore tramite la ripetizione dei moduli. Questo scorrimento manifesta la mutazione del sistema superficie, fino al momento presente. Se potessimo muoverci  in maniera lineare inversa, potremmo accedere a tutti gli stadi (precedenti) del processo e il concetto di passato, presente e futuro smetterebbero di esistere perché slegati dalla direzione della freccia temporale. Rae crea simboli di una condizione fisica alla quale la materia è legata in maniera indissolubile e che manifesta gli effetti macroscopicamente irreversibili dell'entropia dei sistemi fisici. La carta antica (1780/1830) è lo strumento intriso di un tempo storico proprio, tramite il quale l'autore definisce gli spazi modulari sulla tela come simboliche unità cronometriche ripetute in successione e aventi la medesima “durata” estetica. Lo stato della materia è protagonista e giace su quella porzione di spazio sottile, sul contorno di un corpo che si pone come soglia del limite fra lo spazio esterno e quello occupato.

 

“Il tempo sa disegnare con precisione, sa aggiungere, sottrarre e creare scenari molto meglio di un essere umano. Le superfici dialogano con la luce e la restituiscono in maniera sorda, piana, invitandoci ad osservale mutare attraverso le ore (o le decadi) in simbiosi con la luce stessa. Ed eccoci di fronte ad una sintesi perfetta della realtà: spazio, tempo, gravità e luce in tutta la loro drammaticità. Non importa se a recitare questo copione siano le mura di una roccaforte medievale o il retro di un cartellone pubblicitario, i moltiplicatori comuni che si manifestano sono gli stessi fattori destinati ad essere ciclicamente sceneggiatori, registi ed attori di una pellicola senza fine. Cromaticamente parlando, non uso trucchi, non c’è “cosmesi” nel mio lavoro. Nero e bianco sono ciò che mi occorre per esprimere quello che ricerco, tutte le sfumature intermedie tra i due si creano in maniera automatica grazie alle combustioni ed è un risultato a cui mi limito ad assistere, controllandolo durante il processo creativo. Mi nutro di contrasti, del ritmo creato dalla palette cromatica "binaria". Mosso dalla forza di gravità che lo fa scorrere verso il basso, il colore nero che si insinua tra le pieghe delle carte applicate crea unità elementari costitutive di un insieme, detto appunto modulare. I moduli si susseguono regolarmente scorrendo come unità temporali, i secondi nei minuti, i giorni negli anni, le decadi nei secoli. Da sinistra verso destra, dall’alto verso il basso, scrivo lo scorrere del tempo.”

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